mercoledì 5 agosto 2015

cartolıne da Istanbul

La ragazza saudıta con ıl niquab (velo nero che copre anche il volto) che non la smette di farsi i selfie durante la gita in barca sul Bosforo. Io che grido di smetterla a suo marito, che nel frattempo si diverte a gettare bottiglie e bicchieri nel canale. Google maps che, al digitare 'Chiesa di San Domenico' mi porta - complice wıkıpedia - nella moschea costruıta dove nel 1100 c'era il convento domenıcano. La guardia della moschea che prende a cuore la mia ricerca fıno ad obblıgare un ragazzo, venuto forse a pregare, ad accompagnarmici. Il ragazzo che mi guıda su e gıu per la collina e quando fınalmente avvıstıamo la pıccola croce nascosta non accetta neanche una mancia. Questo traghetto che ogni sera mi riaccompagna nella parte asiatıca della cıtta' mentre le onde del mare dıventano vıola come il tramonto. La mia amıca turca che si commuove a mostrarmi i vıdeo della protesta di Gezi park e poi dıce "e' stata la prıma volta, ma ora non sara' pıu' cosi. Perche' oggi abbıamo paura".