Stamattina mi son svegliata con Radio24 che intervistava il direttore del Fatebenefratelli di Napoli, il quale si diceva stupito di tutte le telefonate e mail ingiuriose arrivate dopo la notizia. Il medico affermava che il fax inviato dai responsabili dell'ospedale non era una denuncia ma una richiesta di identificazione al commissariato, solo una precauzione per la sicurezza del bambino. Un atto che fanno sempre. Che sia stato dato effettivamente un'allarme ingiustificato? Mi sono chiesta. Oppure le parole del medico erano semplicemente un modo per uscire dall'imbarazzante immagine di "ospedale di delatori". Ho poi letto su Aprile.it un'articolo del dottor Salvatore Geraci, presidente della Società Medicina delle Migrazioni, che afferma come il fax inviato al commissariato di polizia di Posillipo chiedendo "un urgente interessamento per l'identificazione di una signora di Costa d'Avorio", non sia altro che "una denuncia". E lui, che da mesi si occupa della legge ora in discussione alla camera, è affidabile sul tema. Questo il link:
http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=11663.
Concludo quindi postando l'appuntamento "SIAMO TUTTE CLANDESTINE", oggi 3 aprile ORE 17.00- davanti al Ministero del Lavoro, Salute, Politiche Sociali (via Veneto 56, metro Barberini)
Non amo le cose femministe, ma le ragioni in quanto affermano qui, ci sono tutte:
Presidio di solidarietà a Kante, la donna ivoriana denunciata come
clandestina da un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli dove è
andata a partorire
Evidentemente uno o più operatori sanitari, resi troppo zelanti dal loro
razzismo, si sono sentiti in dovere di applicare una legge ancora prima che
fosse approvata.
Il 4 febbraio scorso, infatti, il Senato ha varato il cosiddetto Pacchetto
Sicurezza (ddl 733), che contiene, tra l'altro, una modifica all'articolo
35 del Testo Unico sull'Immigrazione (Dlgs 286-1998) che elimina la
garanzia, per gli irregolari che vanno a curarsi, di non essere segnalati
da parte dei sanitari. Un vergognoso provvedimento che impedisce di fatto
ai cittadini stranieri, non in regola con il permesso di soggiorno, di
accedere alle prestazioni sanitarie.
Ancora una volta repressione e controllo giungono sin dentro le corsie
degli ospedali dove dovrebbero essere garantiti diritti universali come
quello alla salute e alle cure!!
Nell’ospedale Fate bene fratelli di Napoli, a Kante è stato sottratto il
bambino impedendole persino di allattarlo per i 10 giorni che ci sono
voluti per dimostrare che era in attesa del riconoscimento dell’asilo
politico. Cosa succederà nei
casi di espulsione di una donna immigrata? Che fine faranno i bambini
“clandestini”? Quante saranno le donne che pur di evitare
l’espulsione o di vedersi portare via il bambino ricorreranno ai circuiti
illegali per partorire o abortire rischiando la morte? Kante purtroppo non
è neanche la prima vittima, appena due settimane fa Joy Johnson, una
nigeriana di appena 24 anni moriva di tubercolosi per la paura di essere
denunciata qualora si fosse presentata in ospedale per farsi curare.
Se questa legge viene approvata definitivamente, nonostante le proteste
della maggioranza dei medici italiani, non solo gli immigrati irregolari
rischiano la segnalazione e l’espulsione per il solo fatto di ricorrere a
cure mediche, ma in caso di parto sarà impossibile anche la registrazione
anagrafica del bambino!
Ancora una volta il corpo delle donne viene utilizzato come pretesto per
giustificare leggi repressive. Non è un caso che proprio il pacchetto
sicurezza sia stato approvato strumentalizzando gli episodi di violenza
contro le donne degli ultimi mesi. Sull’onda del clamore mediatico creato
ad arte intorno a questi stupri si è voluto far credere che gli unici
responsabili della violenza contro le donne sono gli immigrati. Una
menzogna: 142 donne sono state uccise nel 2008 e centinaia di migliaia
quelle picchiate e violentate dai loro mariti, fidanzati, amici. Che
c’entrano gli immigrati? Aumentare la paura dello straniero, la
diffidenza e l'odio serve solo a nascondere i veri responsabili della
insicurezza dei cittadini: i poteri forti che creano la precarietà, che
tagliano i servizi sociali, che licenziano, che fanno degradare i nostri
quartieri.
Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe che ci vogliono distinguere in
cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che
SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE! QUESTE MISURE NON DEVONO PASSARE!
Presidio
Venerdi 3 APRILE '09
ORE 17.00- davanti al Ministero del Lavoro, Salute, Politiche Sociali
(via Veneto 56, metro Barberini)
RETE - FEMINISTE DI ROMA
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