domenica 22 marzo 2009

CORRERE, DI SERA A PRIMAVERA

Con la primavera riprendo quest'appuntamento meraviglioso. Ogni fine settimana, se non vado fuori Roma, mi obbligo a 40 minuti di corsa al parco. L'orario più bello, per me è il tardo pomeriggio preludio alla sera che scende piano piano. Così, mentre corri, osservi la natura che intorno cambia i colori, i rumori. Ci sono ancora gruppetti di ragazzi, mamme con passeggini, ma radi ormai, permettono di ascoltare e vedere. I bagliori gialli dei lampioni sono miriadi di imitazioni del sole al tramonto, che dipingono le cortecce dei pini. I tronchi, i rami, sono sagome sempre più nere che disegnano armoniche linee, incorniciando prati, fronde, foglie di ogni forma. Verde su verde e qua e là qualche spruzzo di margherite. Che il traguardo del 21 marzo è passato. Ma la cosa più bella è il vento che sferza la faccia, mentre la pelle, abituata al calore da schermo del pc, gode di una quasi dimenticata sensazione di natura. Basta un parco! Pensavo di non resistere a lungo, nella corsa questa sera, invece le mie gambe andavano e andavano, coscienti di fare un regalo a sè stesse e a tutto il corpo. Un'energia che non faceva sentire la stanchezza, ma quasi ne gioiva, come corressi dietro a tutti i desideri irrealizzati, le mete stabilite, i sogni ancor troppo lontani. Ma quell'inseguimento, che un doloretto all'ernia ha potuto solo rallentare, spazzava via tutte le arrabbiature soffocate, tutti i dispiaceri interiorizzati, tutti i pensieri di troppo..

1 commento:

  1. Ho firmato il manifesto contro la "paura dell'altro". Brava, cotinua così ciao.


    L'Agronomista

    RispondiElimina