domenica 29 marzo 2009

LA ROMA DI ALEMANNO IN TRE LUOGHI

Qualche riflessione su come è cambiata la Capitale, a quasi un anno dall'arrivo del nuovo sindaco.

I MARCIAPIEDI

"Ma dove sono finiti gli ambulanti?" Mi chiedeva qualche giorno fa, un'amica di ritorno da un periodo di studio in un'altra città italiana. Già, mi sono ricordata, i senegalesi con le borse e i cd, non si vedono quasi più tra i marciapiedi romani. Nel passare dell'inverno, io neanche ci avevo fatto caso che era cambiato il panorama cittadino. Ma lei, di ritorno dopo mesi, ha notato la visibile differenza. I senegalesi e i bengalesi sono svegli e sanno organizzarsi: è vero che in alcune zone sono rimasti, ma per farli semi scomparire, le forze dell'ordine devono avergli fatto parecchia paura.

BUS E METRO
Da due settimane sono giunti gruppi di controllori: io mi sono trovata alle 21,30 di sera a viaggiare sul un bus, da sola, con 3 addetti alla verifica del titolo di viaggio. Come promotrice dell'uso dei mezzi pubblici, sono favorevole a che la gente si abitui a comprare il biglietto. Ma quella presenza massiva a quell'ora, quel modo vagamente aggressivo, di chi è in gruppo, mi ha messo un po' d'inquietudine. Mi sono poi ricordata di padre Giovanni, presidente del centro Astalli (per l'accoglienza e l'assistenza ai rifugiati politici), che nell'ufficio legale dell'associazione mi ha mostrato 3-4 sacchi pieni di multe, prese dai richiedenti asilo politico (che hanno la residenza al centro astalli e per 6 mesi dalla presentazione della domanda di protezione internazionale non possono lavorare). Piuttosto che restare fermi per 6 mesi dentro al centro d'accoglienza, i rifugiati avevano osato prendere l'autobus senza biglietto e, non avendo dallo stato alcun sussidio contante, preso la multa (anche perchè l'atac non ha mai accolto la proposta di Padre Giovanni di fare una convenzione con il centro Astalli). Chissà quanti diventeranno ora i sacchi delle multe, nell'ufficio di padre Giovanni.

I "RITROVI"
Si è finalmente ripopolata la via pedonale del Pigneto. Vinerie, kebab, bar aperti fino a tardi e viavai "alternativo". Ma questa primavera c'è una sorpresina in più: una fiammante auto della municipale parcheggiata in bella vista proprio sulla via pedonale, che è il principale luogo di ritrovo di giovani vagamente fricchettoni della Capitale. Mi si dirà che il Pigneto, con l'alta percentuale di abitanti immigrati, puo' essere luogo di scontri o aggressioni, come quella a un negozio bengalese qualche mese fa. Sarebbe un pensiero carino mettere le forze dell'ordine a tutelare gli immigrati in un momento come questo. Ma non credo proprio sia il caso: soprattutto nella via pedonale non ci sono bottegucce etniche, ma solo piazzole di svago nelle quali si girava al massimo qualche innocente canna.

ORDINE E LEGGE (E INQUIETUDINE)
Insomma, guardie ovunque e per tutti. Il comune ha approvato (primi di marzo) un regolamento che limita il percorso delle manifestazioni: "per conciliare l'esercizio delle libertà democratiche, con la vivibilità della città". C'è un aspetto più ordinato delle cose, questo si. Ma dietro? Io non mi sento affatto sicura. Perchè percepisco una strana sensazione, mai provata. L'impressione è che senza farcene accorgere, ci stanno cominciando a nascondere un po' di cose. Un po' di realtà spiacevoli.

PS
Ecco il link ad un interessante inchiesta dell'Unità intitolata "LO SCERIFFO DI ROMA". Ovvero il generale Mario Mori, prefetto in pensione, già comandante del Sisde, il servizio segreto civile, e del Ros dei carabinieri, da settembre a capo dell'«Ufficio extradipartimentale Coordinamento delle Politiche per la Sicurezza» capitolino. Nomina ottenuta poco dopo il rinvio a giudizio per favoreggiamento nei confronti del capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano. L'inchiesta mostra l'assoluta mancanza di trasparenza delle attività di tale ufficio, nonchè delle procedure attuate per formare una struttura amministrativa cui si erano opposti i presidenti di regione e provincia, nonchè il prefetto di Roma Carlo Mosca.

Buona lettura:
http://www.unita.it/news/80534/lo_sceriffo_di_roma

8 commenti:

  1. ho letto il post.
    ora provo a scrivere qualcosa.

    non capisco cosa vorresti dire, sul serio.
    Forse che gli immigranti (o migranti, termine che sembra piacervi un sacco)dovrebbero poter fare i venditori ambulanti senza licenza, o prendere un autobus senza biglietto solo perchè sono immigrati e quindi poverini?
    E gli Italiani che pagano licenza e biglietto, sono dei poveri imbecilli?
    E che un sindaco cerca di far rispettare le leggi (leggi di uno Stato repubblicano/democratico/antifascista tanto per ricordarlo, non il Cile di Pinochet) con i terribili mezzi di controllori e vigili urbani è uno spietato sceriffo assetato di sangue dei sempre più poverini immigrati?
    Per non parlare poi della polizia che si permette addiruttura di sostare davanti al kebabaro, invece di perseguire tutti gli atti di discriminazione che subiscono gli (a questo punto super derelitti) immigrati. Mentre gli infiniti casi di violenza fatti dagli immigrati nei confronti dei cittadini Italiani sono solo invenzioni della stampa e del governo (ovviamente proto-fascista)...

    Secondo me (parere mio) a sinistra dopo aver creato il Mito dell'Operaio nel secolo scorso adesso siete passati al Mito dell'Immigrato, il quale è sempre poverino, sfortunato, emarginato, senza diritti e deve essere a tutti i costi aiutato e difeso dai terribili Italiani che, non c'è bisogno di dirlo, sono sempre più razzisti/fascisti/nazisti e che non riescono a capire come dovrebbero comportarsi.
    Il punto è che come esistono persone oneste tra gli immigrati c'è anche tanta feccia.
    Adesso non mi interessa stabilire numeri e percentuali ma un qualsiasi sguardo distaccato questo dovrebbe riuscire a vederlo.
    Per affrontare seriamente la questione servirebbe più buon senso e meno fanatismo escatologico-religioso (per inciso, il vostro).

    Ecco, ho commentato :-)

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  2. E grazie, del commento. Capisco che il post, che riporta impressioni, osservazioni personali, a differenza di un articolo con dati e ragionamenti definiti, possa essere mal compreso o cmq giudicato superficiale. Per esempio forse non ho spiegato bene che il richiedente asilo politico PER LEGGE i primi 6 mesi dalla domanda di protezione (mentre la procedura è all'esame) non può lavorare. Come lo paga il biglietto?

    Cmq io non volevo giustificare chi è senza licenza, chi non paga il biglietto, nè difendere a spada tratta chi usa droghe leggere. Tantomeno (credimi) mitizzare e proteggere a tutti i costi l'"immigrato". Che non è sempre onesto (ovvio!), ma è certo categoria debole. Allora non mi piace vedere le istituzioni che si concentrano contro i più deboli (chiamalo fanatismo, se vuoi). E soprattutto ho l'impressione che con questo mostrare i muscoli con l'immigrato, questa apparenza "ordine e legge" distolga l'attenzione da problemi maggiori. Per esempio, questo "sceriffo di Roma" è stato nominato poco dopo il rinvio a giudizio per favoreggiamento nei confronti di Bernardo Provenzano. Perchè proprio lui?

    Ma tornando ai senegalesi che non vendono più borse, ora come pensi che vivono? Mica se ne sono tornati in Senegal per una retata, il "problema" non è risolto ora che non si vede più.

    Il tema è complesso e non mi piace generalizzare, semplificare. Ma dato che l'immigrazione è un fenomeno inarrestabile in quanto parte della globalizzazione, vorrei dire: volete la faccia cattiva? Ok, ma fatela con tutti. E a chi non ce l'ha, date un'alternativa possibile.

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  3. Per chiarezza devo precisare che "noi" non possiamo fare la faccia cattiva con nessuno perchè non siamo, neanche indirettamente, coinvolti con il governo della città di Roma nè tantomeno a livello nazionale.
    Poi certo che sentiamo "meno ostili" Alemanno o Berlusconi rispetto a Veltroni o Prodi (sarebbe sciocco negarlo) ma ciò che fanno non è quello che faremmo noi e di stai sicura che non li sentiamo come nostri. Il punto è che a scuola che mi tocca sempre prendere le difese del Pdl più per sport che per altro :-), quando invece mi interessa molto superficialmente...

    Per tornare al post:
    1)d'accordo con te che vietare la vendita di borse ai Senegalesi non risolve il problema, così come le ronde o la possibilità di denuncia dei clandestini da parte dei medici, che sono misure in buona parte demagogiche e che non vanno al punto del problema.

    2) problema che è ecomomico/sociale: chi emigra lo fa per fame e miraggio di una vita migliore. 99 su 100 se potessero vivere degnamente nel loro Paese NON emigrerebbero. Ciò è però reso assurdo dalle logiche della globalizzazione e dalla politica alienante della Banca Mondiale e del WTO.
    In Italia i principali sponsor dell'immigrazione sono Caritas (per motivi ideologici e di reclutamento di fedeli) e Confindustria (che si rifornisce di manodopera in nero senza tutele a metà di quanto costerebbe un lavoratore Italiano), nonchè i partiti e partitelli ex/post/neo comunisti per ansia rimodellante e per garantirsi un bacino di voti.
    Chi ci rimette sono gli immigrati onesti (straniati dalla loro terra e cultura) e gli autoctoni Italiani che sono invasi, calpestati e umiliati (ti sei mai chiesta perchè nelle zone più colpite dall'immmigrazione tipo Nord-est, la Lega prende il 30% pur essendo un partito di deficienti? Secondo te sono tutti xenofobi e razzisti o sono solamente esasperati?).
    Bisognerebbe insturare un rapporto virtuoso tra Europa e Paesi d'emigrazione con aiuti mirati a sostegno delle loro economie per il riscatto
    dalla dipendenza dalle Multinazionali.

    Blocco totale e immediato dei flussi immigratori.Lotta senza quartiere ai negrieri e ai loro complici.Blocco dei fondi destinati alle associazioni parassitarie
    che dietro alle “politiche d’accoglienza” mascherano i propri
    interessi economici, religiosi o ideologici.
    Abolizione dei CPT contestualmente al rimpatrio dei
    clandestini.Ritiro delle licenze e delle autorizzazioni per coloro che
    sfruttano gli immigrati assunti senza permesso di soggiorno,
    aumentando così indirettamente la miseria, la disoccupazione
    e la precarietà fra gli Italiani. E questo tanto per mettere puntini sulle i, che la questione coinvolge dinamiche mondiali e di certo non posso esaurirla io in un post.

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  4. .. ho detto voi non nel senso te e il tuo movimento (:-) ma intendendo l'amministrazione che ha posto in essere questi provvedimenti!

    certo che mi sono chiesta perchè la lega è così forte al nord.. e mi sono risposta pure. Certo non è facile l'integrazione con realtà così diverse, soprattutto in tempi di crisi!
    E' un problema (oltre che una risorsa) l'immigrazione di massa, ma va affrontato e non demonizzato.

    Voglio solo chiarire un luogo comune: gli immigrati non vengono quasi mai "per fame". Chi ha fame non ha la forza di intraprendere quel viaggio.
    In particolare per gli sbarchi (che cmq costituiscono solo il 10-20 per cento dell'immigraz totale in Italia) le ragioni sono:
    1)mancanza di prospettive decenti nel proprio paese (Senegal, Egitto, Tunisia..) in gran parte a causa della globalizzazione economica.
    2)Guerre, servizio militare a vita, dittature (Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan)
    Questi ultimi possono chiedere la protezione internazionale, che diventa asilo politico se sono vittime di persecuzione politica individuale. In questi casi quindi non si puo' effettuare il rimpatrio alla frontiera: è violazione del diritto internazionale (Convenzione di Ginevra 1951 che l'Italia
    ha ratificato).

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  5. sul fatto che l'immigrazione sia una risorsa e che ildiritto internazionae abbia una sua legittimità non sono affatto d'accordo

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  6. una convenzione internazionale ratificata dall'Italia è ormai diritto interno.

    Sul fatto che l'immigrazione è una risorsa, ti potrei dire ci sono i dati (se non consideri l'arricchimento culturale, c'è che pagano più tasse di quello che utilizzano per servizi sociali). Ma so che non ti convincerò. Forse 6 un po' ideologico tu?

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  7. Non è ideologia è solo una diversa concezione dell'uomo e del bello, se forse per te il Bronx o una banlieau qualsiasi è "ricchezza culturale"...

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  8. non capisco cosa c'entra bronx o banlieu con il mio commento precedente. Dell'arricchimento culturale sarebbe troppo lungo parlarne qui, ma è necessario contro questi pregiudizi. Proverò a farlo presto..

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