Quattro imbarcazioni con a bordo centinaia di migranti, dirette dalla Libia verso l’Italia, sembrano essere naufragate. Pare ormai certo che almeno due delle imbarcazioni siano affondate.
I guardacoste di Tripoli stanno ancora conducendo ricerche in mare.Finora, secondo il ministero dell’Interno libico, almeno 23 persone sono state recuperate ancora in vita, mentre altre 21 sono state ripescate troppo tardi.Nonostante il ripetersi di tragedie come questa, il flusso di disperati che cercano di attraversare il Mediterraneo non accenna a rallentare.
(Fonte: Peacereporter)
Notizia che sa di tragedia annunciata, mentre il ministro Maroni afferma: "Dal 15 aprile, il problema sarà risolto: niente più sbarchi di clandestini!" A metà del mese prossimo entrerà infatti in vigore l'accordo con la Libia sul pattugliamento congiunto della sponda sud del mediterraneo. Una data imminente, forse la causa dell'affrettata decisione di partire per tanti barconi.
La giusta contro risposta alla tragedia è nel comunicato dell'associazione Centro Astalli: "C’è un’umanità che chiede all’Europa aiuto e protezione da guerre e sanguinose dittature alla quale non si può restare indifferenti. È indispensabile creare un canale umanitario, sicuro e fuori dai traffici clandestini che permetta di esercitare il diritto d’asilo. Ancora una volta le politiche cosiddette di sicurezza messe in atto da molti governi europei tra cui quello italiano risultano inefficaci nel gestire un fenomeno inarrestabile come quello delle migrazioni forzate".
Per compendere meglio cosa potrà significare l'accordo (che comprende anche sostegno ai centri di detenzione per migranti libici), ecco il pdf del rapporto sulle carceri del paese nord africano, pubblicato da Fortresseurope:
RAPPORTO_LIBIA
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